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Coppa del Mondo Stock, intervista a Marco Bussolotti: “Il mio 2013? Sarà un anno decisivo, o dentro o fuori”. Ci sarà anche Marco Bussolotti nell’edizione 2013 della Coppa del Mondo Stock. Il vicecampione europeo 600 Stock 2009 ha raggiunto un accordo con la squadra con cui ha condiviso quella splendida avventura, pronti a ricominciare da dove avevano lasciato tre stagioni fa. Queste le considerazioni sulla propria carriera e sul proprio futuro di Marco Bussolotti.
Che cosa farai nel 2013?
Ho raggiunto un accordo con l’ex team Trasimeno per partecipare alla prossima edizione della Coppa del Mondo 1000 Superstock con la nuova BMW. Avremo sospensioni Ohlins olandesi e saremo seguiti da un ingegnere e tecnici di primissimo piano. Sono molto contento di tornare a correre con questa struttura perché con loro ho già sfiorato il titolo nell’Europeo 600 Stock 2009, e ne conosco la grande professionalità. Dopo le ultime due stagioni mi sono fissato il 2013 come anno determinante della mia carriera, o dentro o fuori. Voglio dimostrare il mio valore pienamente e ritornare a competere ai massimi livelli come ho sempre fatto nella mia carriera.
Torniamo indietro di tre stagioni. Dopo aver sfiorato il titolo europeo tra le Stock 600 con una rimonta prodigiosa, fai il salto e passi alla Coppa del Mondo Stock. Come sono andate le cose?
Nel 2010 ho debuttato nella Coppa del Mondo con una Honda gestito da un piccolo team. Già al debutto a Portimao ho conquistato un importante podio chiudendo terzo, quindi ho continuato lottando sempre per le posizioni che contano sino allo sfortunato incidente di Brno che mi ha costretto a concludere anzitempo la mia stagione. Con sole sei gare su dieci mi sono piazzato quattordicesimo assoluto, ma nonostante questo ho dovuto un po’ ricominciare daccapo. Nella stagione successiva sono passato al team Pedercini dove ho trovato la Kawasaki. Purtroppo ho trovato una moto acerba, forse sono arrivato troppo presto alla “verdona”. La moto era molto potente e con un’ottima elettronica, ma ha dimostrato in tutta l’annata grandi problemi di affidabilità. Ricordo che ad Imola abbiamo rotto tre motori nei primi tre turni di prova riuscendo a prendere parte solamente all’ultimo turno di qualifiche ufficiali. Il limite più grande di quella moto però è stato il chattering congenito che ha manifestato dal primo all’ultimo metro percorso nel 2011. Sembrava quasi che qualcuno tirasse sassi sotto le ruote, una cosa terribile per un pilota perché non solo non ti consente di guidare al massimo ma che è capace addirittura di toglierti la fiducia indispensabile per guidare al limite.
Come analizzi il tuo 2012?
Le premesse della stagione erano più che buone. Il team per il quale ho corso aveva scelto di correre con la Ducati 1098R, una moto che ha sempre dimostrato affidabilità e grandi prestazioni con il plusvalore di un motorista già utilizzato da team del Mondiale Superbike. Il problema è stato rappresentato dal fatto che mentre gli altri hanno sviluppato in maniera consistente le proprie moto noi siamo rimasti lì dove siamo partiti. Avevamo una elettronica di serie perché non c’era un ingegnere dedicato e con le sospensioni scelte la moto ha dimostrato di avere davvero poco feeling confermando che la Ducati predilige le Ohlins. La situazione è andata sempre peggiorando e così ho deciso di non disputare le ultime due gare.
Di che cosa hai bisogno per tornare al top?
Mi servono un team affidabile ed una moto competitiva e credo di aver trovato entrambi questi elementi nella mia scelta. Moreno (Bacchini, ndr) e Flavio (Egidi, ndr) hanno dimostrato di volermi fortemente e di voler competere ai massimi livelli anche nella Coppa del Mondo Stock scegliendo il meglio in ogni settore. Sono molto motivato e non vedo l’ora di provare la nuova moto.
Nel tuo 2013 ci sarà qualche puntata nel CIV?
Mi piacerebbe, ma al momento attuale non c’è nulla. Siamo al limite già così con il budget per la prossima annata, se non ci saranno novità non credo che potrò correre anche per una wild card nella serie tricolore. Sono grato a tutti i miei sponsor e li ringrazio per avermi rinnovato la loro fiducia anche per il 2013 nonostante un momento difficile come questo, certo se ne arrivasse qualcuno nuovo sarebbe meglio, perché potremmo fare ancora di più.